sabato 29 giugno 2013

L'ISOLA CHE SCOTTA (Luis Buñuel)



Un film di Luis Buñuel. Con Maria Felix, Gérard Philipe, Jean Servais, Raoul Dantes Titolo originale La fièvre monte à El Pao. Drammatico, b/n durata 97' min. - Francia 1959

Nella colonia penale dell'isola di Ojeda, riservata in gran parte a detenuti politici condannati ai lavori forzati, il governatore viene ucciso da un subalterno che poi si dà alla macchia. In attesa del successore, le redini del carcere passano a Ramón Vasquez, segretario dell'ucciso, un giovane idealista desideroso di "cambiare le cose dall'interno". Ines, vedova del governatore, si innamora di Ramón e lo seduce. Quando il governo manda il suo nuovo emissario la donna si sente perduta: si tratta infatti di un suo ex amante in grado di ricattarla. Saputo da Ramón che i detenuti hanno intenzione di organizzare una rivolta, la donna fa in modo di essere lontana dall'isola con il nuovo governatore in modo che questi venga destituito e il posto passi definitivamente a Vasquez. Il destino però ha in serbo per lei un'epilogo più amaro. 
Un melodramma politico, che è abbastanza lontano dalle linee diverse che Bunuel ha sempre nelle sue tematiche, nel senso che corrisponde più ad un film di genere, dove certamente spicca la critica al dispotismo di una dittatura, ma che rispetta una storia, destinata al dramma, che ha le sue pieghe precise. Non si nascondono le linee sensuali della storia, che attraverso il personaggio di Ines vengono fuori in maniera anche forte, almeno per i tempi in cui si è girata la pellicola, che è frutto di una coproduzione messicana e francese, e mette insieme due attori di nome come Philippe e la Felix. Bunuel non ha disprezzato l’arruolamento di divi ed attori di nome, facendo i conti sempre con una realtà produttiva e distributiva che era certamente facilitata dai nomi di un certo rilievo ed ha sempre dimostrato che la convivenza con lo star system non è stato mai un problema per lui, avendo, evidentemente, un approccio facile con l’attore in sé stesso. La storia, pur nella sua classicità, affronta la tematica della tirannia e delle sue inevitabili conseguenze sociali e politiche, la violenza non si fermerà mai e solo il gioco occulto è padrone delle situazioni. Il film ha una direzione di fotografia firmata da Gabriel Figueroa che è a dir poco stupenda, un bianco e nero che mette in risalto in maniera unica il paesaggio e la natura in maniera estasiante, le riprese interne sono arricchite da stupende trovate che arricchiscono e danno un significato forte a tutta la ripresa, come la scena di Philippe la Felix vista da una finestra attraverso il volteggiare di una tenda velata di nero.
Kapu

1 commento:

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