Un film di Predrag Antonijevic. Con Dennis Quaid, Nastassja Kinski, Stellan Skarsgård Drammatico, durata 104 min. - USA 1998
Joshua è un ufficiale americano delle forze antiterrorismo di stanza a
Parigi ha appena salutato moglie e figlio in un bar quando il locale
salta in aria uccidendo entrambi. La reazione del militare è tanto
irrazionale quanto immediata: prende un'arma ed entra nella moschea del
quartiere uccidendo tutti i presenti. Lo ritroviamo dopo qualche tempo
arruolato nella Legione Straniera. Il suo compito è combattere, non
importa per chi, ma lui ha bisogno di altro: vuole qualcuno da odiare.
Siamo agli inizi degli anni Novanta e quindi la meta diventa la Serbia.
In Montenegro Joshua assiste alle uccisioni più spietate e vi partecipa
fino a quando sulla sua strada non incontra Vera, una giovane donna
serba stuprata dalle milizie musulmane. Joshua l'aiuta a far nascere la
figlia e dovrà poi decidere che fare quando la famiglia caccia via madre
e bambina.
Dennis Quaid sa come offrire il proprio aspetto dolente a una storia
intrisa di umanità e di efferatezza. È lui il punto di forza di Savior
che propone senza remore (onore al merito alla Repubblica del
Montenegro che ha offerto assistenza tecnica visto che all'epoca
esisteva ancora un seppur tenue legame con la Serbia la cui popolazione
in armi non brilla certo per sensibilità nel film). Il percorso di
redenzione di un essere umano duramente provato lo abbiamo già visto
innumerevoli volte al cinema ma in questo film si inserisce in un
contesto ben descritto di violenza quotidiana e insensata come forse
solo Winterbottom in Welcome to Sarajevo
era riuscito a rendere in modo altrettanto efficace. Un'avvertenza per i
fans di Nastassja Kinski: il suo nome è solo utile per promuovere il
film. Infatti il suo personaggio (la moglie di Joshua) scompare, per non
fare più ritorno, nell'arco dei primi 5 minuti del film.
Loris