lunedì 8 luglio 2013

GRANDI SPERANZE (David Lean)

Locandina Grandi speranze

















Un film di David Lean. Con Jean Simmons, John Mills, Valerie Hobson, Martita Hunt, Alec Guinness,
Titolo originale Great Expectations. Drammatico, b/n durata 118' min. - Gran Bretagna 1946.

Dal romanzo (1861) di Charles Dickens: l'orfanello Pip riesce a studiare, diventare un gentiluomo, arricchirsi, frequentare la buona società, ignorando che il suo benefattore è un assassino galeotto. Per giunta, ne sposa la figlia Estella di cui s'è innamorato. Con Le avventure di Oliver Twist (1948), è uno dei due ammirevoli film dickensiani di Lean, "uno dei grandi film della storia del cinema britannico" (E. Martini). "Fa per Dickens quello che Enrico V (di Olivier) fece per Shakespeare" (J. Agee). 2 Oscar per la fotografia (Guy Green) e la scenografia (John Brian). Compare anche la Simmons bambina. Filmato in precedenza con Il forzato (1934), fu rifatto con Tutto mi porta a te (1974) e con Paradiso perduto (1998).AUTORE LETTERARIO: Charles Dickens.

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LA CORAZZATA POTEMKIN (Sergej M. Ejzenstejn)

Poster La corazzata Potëmkin  n. 1
Un film di Sergej M. Ejzenstejn. Con Alexander Antonov, Vladimir Barski, Grigorij Alexsandrov, Michail Gomarov, Ivan Bobrov,  Aleksandr Levshin, N. Poltavseva, Konstantin Feldman, Prokopenko, A. Glauberman, Beatrice Vitoldi, Brodsky, Julia Eisenstein, Sergej M. Eisenstein, Andrei Fajt, Korobei, Marusov, Protopopov, Repnikova, Vladimir Uralsky, Zerenin
Titolo originale Bronenose? Potëmkin. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 67' min. - Russia 1925.

Racconto, parzialmente inventato, dell'ammutinamento dei marinai dell'incrociatore corazzato Kniaz Potëmkin Tavričevskil, scoppiato a Odessa il 27 giugno, uno degli episodi che si svolsero in Russia durante i movimenti rivoluzionari del 1905. Commissionato dal governo sovietico per il ventennale, il film è costruito come un dramma in cinque atti che lo stesso S.M. Ejzenštejn titolò: 1) Uomini e vermi; 2) Dramma sul ponte; 3) Il sangue grida vendetta; 4) La scalinata di Odessa; 5) Il passaggio attraverso la squadra. Ognuna delle cinque parti _ paragonabili ai movimenti di una sinfonia _ è imperniata su un elemento che ne costituisce l'unità visiva. Questo breve poema epico _ che è anche uno straordinario esempio di cinema di propaganda _ rappresenta, nel tormentato itinerario di Ejzenštejn, il momento di equilibrio e armonia tra ideologia e formalismo, ricerche d'avanguardia e tradizione, teoria e pratica. Il film fu proiettato per la prima volta il 21 dicembre 1925 al Teatro Bol'šoj di Mosca, e dal gennaio 1926 distribuito con tiepido successo di pubblico che aumentò dopo che fu proiettato nello stesso anno al Kamera Theater di Berlino, alla presenza del regista, con un'accoglienza entusiastica. Per un quarto di secolo in Occidente, comunque, con poche eccezioni, fu visto soltanto nei cineclub. Nel 1950 ne fu curata un'edizione sonora con musiche di Nikolaj Kriukov, leggermente più corta di quella muta del 1926 (inquadrature perdute o censurate), con un commento un po' enfatico. Fu distribuita in Italia nel 1960 (con la voce di Arnoldo Foà). Nel 1976 ne fu fatta un'altra edizione con musiche di Dimitrij Šostakovič.

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CARNAGE (Roman Polanski)

Locandina Carnage

















Un film di Roman Polanski. Con Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly Titolo originale Carnage. Drammatico, durata 79 min. - Francia, Germania, Polonia, Spagna 2011. - Medusa uscita venerdì 16 settembre 2011.


In un misurato appartamento di Brooklyn due coppie provano a risolvere uno smisurato accidente. Zachary e Ethan, i loro figli adolescenti, si sono confrontati incivilmente nel parco. Due incisivi rotti dopo, i rispettivi genitori si incontrano per appianare i conflitti adolescenziali e riconciliarne gli animi. Ricevuti con le migliori intenzioni dai coniugi Longstreet, genitori della parte lesa, i Cowan, legale col vizio del BlackBerry lui, broker finanziario debole di stomaco lei, corrispondono proponimenti e gentilezza. Almeno fino a quando la nausea della signora Cowan non viene rigettata sui preziosi libri d'arte della signora Longstreet, scrittrice di un solo libro, attivista politica di troppe cause e consorte imbarazzata di un grossista di maniglie e sciacquoni. L'imprevisto 'dare di stomaco' sbriglia le rispettive nature, sospendendo maschere e buone maniere, innescando un'esilarante carneficina dialettica.
Non è la prima volta che Roman Polanski 'costringe' e isola i suoi protagonisti a bordo di una barca, dentro un castello, oltre il ghetto di Cracovia, sopra un'isola (in)accessibile. Da sempre nella filmografia del regista polacco la separazione è necessaria per mettere ordine e avviare un' 'inchiesta'. Accomodati tre premi Oscar (Kate Winslet, Jodie Foster, Christoph Waltz) e un candidato eterno non protagonista (John C. Reilly) in un appartamento di Brooklyn, ambientazione dichiarata dalla prima inquadratura e trattenuta da due alberi che dietro le fronde rivelano lo skyline 'alterato' di Manhattan, Polanski denuncia ancora una volta il riferimento al (suo) maestro inglese. In particolare un capolavoro di Hitchcock palpita sotto la superficie, un omaggio che dopo molte risate lascia un 'nodo alla gola'. Trattenuto in un'unica location e svolto in tempo reale, Carnage è 'scenograficamente' prossimo al Rope hitchcockiano che, girato a Los Angeles, apriva le finestre del suo appartamento su una Manhattan in scala, ricreata attraverso un ciclorama di quattrocento metri quadrati e illuminato da un'abbondanza di lampadine e insegne al neon. Il richiamo non si limita allo spazio esterno, ma ancora e di più a quella maniera unica di tradurre un'idea in un movimento, in movimenti invisibili quanto mirabili di macchina. Versione cinematografica della piéce teatrale di Yasmina Reza, co-sceneggiatrice con Polanski, Carnage coniuga il piacere della forma al valore della storia, una storia che ancora una volta suggerisce l'illusione della trasparenza. La maschera linda dei quattro protagonisti insinua presto un malessere sordo, un orrore che c'è e si vede. Così progressivamente le tempeste dialettiche restituiscono alla superficie i 'corpi' nascosti nei bauli dalla stessa vanità e gratuità degli studenti hitchcockiani. Polanski, naturalizzato francese ma apolide per vocazione, satura l'inquadratura di uomini e donne che si sentono ostinatamente migliori dell'ambiente che li circonda, che rimandano a se stessi come gli specchi dell'appartamento, ubicato fuori dalla finzione a Parigi e dimostrazione della condizione di "perseguitato" di Polanski. In cattività, congiuntamente ai suoi coniugi (in)stabili e (ir)ragionevoli, il regista ribadisce l'impraticabilità di introdurre un ordine nella realtà perché basta un conato di bile, un cellulare annegato, un libro imbrattato, una borsetta rovesciata a disperdere equilibrio e 'democrazia'. Città immaginaria e ferocemente reale, New York apre e chiude il dramma da camera di Polanski, che spacca e fruga, 'percorrendo' con lo sguardo personaggi già ipocriti e corrotti, strumenti di ferocia intrappolati in un cul de sac. In barba al politicamente corretto, l'irriducibile e non riconciliato Polanski ha cominciato a saldare i conti con l'American Dream. Un sogno che non c'è più e forse è solo la più grande menzogna mai tramandata.

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ST. ELMO'S FIRE (Joel Schumacher)

Locandina St. Elmo's Fire

















Un film di Joel Schumacher. Con Rob Lowe, Andrew McCarthy, Emilio Estevez, Andie MacDowell, Demi Moore Titolo originale St. Elmo’s Fire. Commedia, durata 108' min. - USA 1985

Amori, speranze, delusioni, problemi (musica, droga, sesso, carriera) nella vita di sette giovani, poco più che ventenni, a Georgetown. Sei rimangono, il settimo parte in cerca di fortuna. Avvicinabile a Il grande freddo di Kasdan e a Diner di Levinson, ma con minore spessore, è una commedia frammentaria che dà spesso nel drammatico e che ha il suo punto di forza nella recitazione di squadra.      

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L'UOMO NELL'OMBRA (Roman Polanski)

Locandina L'uomo nell'ombra

















Un film di Roman Polanski. Con Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Kim Cattrall, Olivia Williams, James Belushi,  Timothy Hutton, Eli Wallach, Tom Wilkinson, Robert Pugh, Jaymes Butler, Daphne Alexander, Marianne Graffam, Nyasha Hatendi, Angelique Fernandez, Glenn Conroy, Kate Copeland, Tim Preece, Anna Botting, Yvonne Tomlinson, Milton Welch, Tim Faraday, Jon Bernthal
Titolo originale The Ghost Writer. Thriller, Ratings: Kids+16, durata 131 min. - USA, Germania, Francia 2010. - 01 Distribution uscita venerdì 9 aprile 2010

L'ex primo ministro britannico Adam Lang vive su un'isola negli Stati Uniti con la moglie, la segretaria e le guardie del corpo. Viene raggiunto da un ghost writer incaricato di rivedere da cima a fondo la sua autobiografia. Lo scrittore va a sostituire il precedente ghost writer che è morto cadendo da un traghetto in circostanze misteriose. In breve tempo lo scrittore comprende di essersi accollato un'impresa scottante e non solo sul piano letterario. Lang viene infatti accusato di avere, nel corso del suo mandato, consentito la tortura di prigionieri sospettati di terrorismo e di avere inconfesssati legami con la Cia.
Roman Polanski potrebbe, a buon diritto, farsi aggiungere il nome di Alfred dopo questo suo thriller che si rifà al grande Hitchcock con una consapevolezza della classicità che pochi possono vantare senza scadere nel rifacimento privo di originalità. Il regista ha sempre privilegiato nel suo cinema l'ambiguità del vivere, sia che si trattasse di giovani donne in attesa del figlio del demonio che di fanciulli costretti a rubare nell'Inghilterra dickensiana. Approda ora al thriller con risvolti spionistici grazie a un romanzo che rispetta profondamente e a un Ewan McGregor che ricorda senza perdere nulla in modernità (Al Qaeda e soprattutto Cia sono sempre minacciosamente presenti) i Cary Grant e James Stewart di un tempo. E' perfetto nei panni dell'uomo qualunque costretto a destreggiarsi in una trama (letteraria, di rapporti gerarchici, politici e sentimentali) che rischia ad oggni passo di travolgerlo con le sue parziali rivelazioni. Si avverte il divertimento di Polanski che finisce con il non essere disgiunto da una sorta di consapevolezza preveggente.
Il suo Adam Lang vive negli Stati Uniti dove non esiste un trattato di estradizione con l'Inghilterra. Roman Polanski, come tutti sanno, è stato arrestato in Svizzera per un lontano reato di rapporto sessuale con una minorenne. Stati Uniti e Svizzera hanno invece un trattato di estradizione. Un'avvertenza: non fatevi raccontare da nessuno il finale. Magari lo avrete già previsto ma sarà decisamente più piacevole scoprirlo in progress.

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DIVORZIO ALL' ITALIANA (Pietro Germi)


Un film di Pietro Germi. Con Leopoldo Trieste, Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Daniela Rocca, Lando Buzzanca,  Odoardo Spadaro, Antonio Acqua, Pietro Tordi, Renzo Marignano, Renato Pinciroli, Margherita Girelli, Angela Cardile, Ugo Torrente, Bianca Castagnetta, Giovanni Fassiolo, Ignazio Roberto Daidone, Francesco Nicastro, Edy Nogara, Daniela Igliozzi, Laura Tomiselli, Saro Arcidiacono, Bruno Bertocci
Commedia, b/n durata 120' min. - Italia 1962

Stanco della moglie e invaghito di una cugina sedicenne, barone siculo induce la consorte al tradimento e poi la uccide. È condannato a una pena minima per "delitto d'onore" e può sposare la cugina. Si può fare una commedia intelligente, lesta, graffiante anche illustrando un articolo (il 587) del Codice Penale. Se c'è un'arte che nasce dall'indignazione, questo film le appartiene. Moralista risentito, Germi carica qui i suoi livori di un umor nero, di una amara e invelenita buffoneria che trova negli interpreti, soprattutto in Mastroianni, il suo sfogo. Oscar per la sceneggiatura a Ennio De Concini, Alfredo Giannetti e Germi e il premio della migliore commedia a Cannes. Rita Savagnone ha dato la voce sia a D. Rocca sia a S. Sandrelli.

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AMARO DESTINO (Joseph L. Mankiewicz)

Locandina Amaro destino

















Un film di Joseph L. Mankiewicz. Con Edward G. Robinson, Susan Hayward, Debra Paget, Richard Conte, Efrem Zimbalist jr.,  Lelia Goldoni
Titolo originale House of Strangers. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 101' min. - USA 1949.

Un banchiere italoamericano, tipico self-made man, controlla rigidamente i suoi tre figli. Quando muore, dopo essere stato arrestato per pratiche illegali, uno dei figli ritiene responsabili i fratelli. È un potente dramma la cui sceneggiatura (Philip Yordan) servì di base al western La lancia spezzata (1954). Robinson è un grande patriarca, ma è ammirevole anche Luther Adler.

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AMERICAN BEAUTY (Sam Mendes)

Locandina American Beauty

















Un film di Sam Mendes. Con Kevin Spacey, Annette Bening, Thora Birch, Wes Bentley, Mena Suvari,
Titolo originale American Beauty. Commedia, durata 130 min. - USA 1999.

Mendes è un brillante regista teatrale (ha messo in scena a Broadway Blue room) che debutta nel cinema con questo film straordinario. Spacey, americano in crisi, sogna la sua Lolita e cambia vita. L'immagine di Mena in un letto di rose è di quelle che non si cancellano più dall'inconscio. Bening disegna un'insopportabile nevrotica middle class: la moglie che abbiamo avuto e non vorremmo mai più riavere. Splendido cameo di un colonnello dei marine in gay outing.

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VIZI PRIVATI, PUBBLICHE VIRTU' (Miklós Jancsó)




Un film di Miklós Jancsó. Con Laura Betti, Pamela Villoresi, Therese Ann Savoy, Franco BranciaroliLajos Balászovitis, Umberto Silva, Ivan Pejer, Ilona Staller, Ziggy Zanger, Susanna Javicoli, Gloria Piedimonte, Cesare Barro, Fiore Altoviti, Crippy Yocard
Drammatico, b/n durata 103' min. - Italia, Jugoslavia 1976

Libera versione, al livello borgesiano di "congettura", della tragedia di Mayerling (1889), della morte di Rodolfo d'Asburgo e Maria Vetsera. È la storia di un principe ereditario che, non potendo impadronirsi del potere (affermarsi contro il padre sul suo terreno), ne mette in discussione l'esistenza, negando il proprio ruolo di figlio, futuro padre e imperatore, attraverso uno scandalo di ordine sessuale, e spingendo il giuoco derisorio sino alla morte. Nella sua confusione tra rivoluzione e rivolta, tra speranza e delirio, è un film capzioso e spesso artificioso. Sceneggiato con Giovanna Gagliardo, segna il ritorno del regista ungherese al cinema di montaggio e l'abbandono dei lunghi piani-sequenza, ma anche il suo incontro con Freud e il freudismo. Dopo un sequestro, G. Gagliardo e M. Jancsó furono condannati in primo grado per oscenità.

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NON SI UCCIDONO COSI' ANCHE I CAVALLI? (Sydney Pollack)

Poster Non si uccidono così anche i cavalli?  n. 1
Un film di Sydney Pollack. Con Susannah York, Jane Fonda, Gig Young, Michael Sarrazin, Bonnie BedeliaRed Buttons, Bruce Dern, Al Lewis
Titolo originale They Shoot Horses, Don't They?. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 121' min. - USA 1969

Dal breve romanzo Ai cavalli si spara (1935) di Horace McCoy, pubblicato (1956) in Italia da Einaudi con Avrei dovuto restare a casa nel volume Le luci di Hollywood, e sceneggiato da James Poe e Robert E. Thompson. Nel 1932, durante la grande depressione, a Los Angeles si svolge una maratona di danza dov'è in palio un premio di 1500 dollari. Sagra di sadomasochismo, claustrofobica fino all'angoscia, impressionante ricostruzione d'epoca con dialoghi crepitanti, è una sola, grande metafora sull'America amara che si slarga ad allegoria sul destino. Ottimo gioco di squadra tra gli attori. Ebbe 6 nomination ai premi Oscar (regia, sceneggiatura, Fonda, York, musiche) e una statuetta a Young come attore non protagonista.AUTORE LETTERARIO: Horace McCoy          

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LA CASA DI SABBIA E NEBBIA (Vadim Perelman)

Locandina La casa di sabbia e nebbia
















Un film di Vadim Perelman. Con Jennifer Connelly, Ben Kingsley, Ron Eldard, Shohreh Aghdashloo, Frances Fisher, Kim Dickens
Titolo originale House of Sand and Fog. Drammatico, durata 126 min. - USA 2003.

Katy è una tossicodipendente, abbandonata dal marito, che si rifugia nel bungalow sulla spiaggia lasciatole in eredità dal padre. Quell'unica cosa rimastale, le viene però requisita dalla contea per un disguido e messa all'asta. La casa viene acquistata dall'ex colonnello dell'aeronautica iraniana Behrani, che investe così i suoi ultimi averi e vi si trasferisce con la famiglia in attesa di specularvi. Ha inizio tra i due uno scontro legale e personale a viso aperto.
Un'attrice di indubbia bravura e un totem della recitazione che duettano su un soggetto strappalacrime dovrebbero bastare a fare un gran film.

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LA MORTE E LA FANCIULLA (Roman Polanski)

Locandina La morte e la fanciulla

















Un film di Roman Polanski. Con Sigourney Weaver, Ben Kingsley, Stuart Wilson, Krystia Mova, Jonathan Vega, Rodolphe Vega, Gilberto Cortés, Jorge Cruz, Carlos Moreno, Eduardo Valenzuela, Sergio Ortega Alvarado, Karen Strassman
Titolo originale Death and the Maiden. Drammatico, durata 103' min. - USA, Francia, Gran Bretagna 1995.

Da una pièce del cileno Ariel Dorfman. In un paese latinoamericano da poco tornato alla democrazia, 15 anni dopo essere stata seviziata e torturata dalla polizia segreta, Paulina Escobar (Weaver) crede di riconoscere in un medico (Kingsley) uno dei torturatori. Lo cattura, lo immobilizza, lo processa, affidandone la difesa al proprio perplesso marito avvocato (Wilson). Epilogo amaro in una sala da concerto dove il Quartetto Amadeus esegue il Quartetto n. 14 in re minore di Schubert (La morte e la fanciulla). Film a suspense in chiave di ambiguità, con due modifiche rispetto al testo teatrale. Oltre ai motivi politici di fondo, sono presenti temi cari a Polanski: l'interscambiabilità dei ruoli tra vittima e carnefice, la dialettica tra disperazione e speranza, la relazione tra forza e vulnerabilità (Paulina), il passaggio tra amore, sesso e odio, la nozione di un destino immodificabile. Cinema da camera a porte chiuse con due brevi escursioni all'aperto: il mare e l'acqua sono figure ricorrenti nei film di Polanski. Avete sentito parlare della banalità del male?AUTORE LETTERARIO: Ariel Dorfman.

tres              

AMORI E INCANTESIMI (Griffin Dunne)

Locandina Amori e incantesimi


















Un film di Griffin Dunne. Con Stockard Channing, Aidan Quinn, Sandra Bullock, Nicole Kidman, Dianne Wiest,  Evan Rachel Wood, Goran Visnjic, Margo Martindale, Alexandra Artrip, Mark Feuerstein, Caprice Benedetti, Annabella Price, Camilla Belle, Lora Anne Criswell, Chloe Webb
Titolo originale Practical Magic. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 105 min. - USA 1998

Le sorelle Owens (Sally e Gillian) appartengono a una famiglia di streghe e si dice che chiunque si innamori di una di loro sia destinato a morire. Se Sally cerca di condurre una vita normale, Gillian è una sciupamaschi. Sally rimane presto vedova e Gillian si trova incastrata con un serial killer che uccide accidentalmente con l'aiuto della sorella. Tentano poi di farlo resuscitare grazie alla tradizione familiare ma si ritrovano con un cadavere in giardino e uno spirito che gira per casa. Il film riesce a stimolare l'attenzione degli spettatori grazie al gioco sui vari aspetti dell'amore e sulla presenza di donne 'streghe'. Con tutto quello che di atavico e di persecutorio il sostantivo si porta dietro.

tres              


MARGIN CALL (J.C. Chandor)

Locandina Margin Call

















Un film di J.C. Chandor. Con Kevin Spacey, Paul Bettany, Jeremy Irons, Zachary Quinto, Penn Badgley,
Thriller, Ratings: Kids+16, durata 109 min. - USA 2011. - 01 Distribution uscita venerdì 18 maggio 2012.

Wall Street. Eric Dale, uno dei capi settore di una grossa banca di credito finanziario, viene licenziato in tronco. Ha solo pochissimo tempo per prendere i suoi effetti personali ed andarsene. Fa in tempo però a consegnare una chiavetta di computer al giovane analista Peter Sullivan dicendogli di fare attenzione. Peter, dopo che i suoi compagni di lavoro sono usciti, scopre che i dati che emergono dai file di Eric dicono che la banca, appoggiandosi su azioni virtuali, ha le ore contate. Sullivan mette in allarme le alte sfere e si convoca nella notte una riunione di emergenza. Bisogna decidere in tempi rapidissimi il da farsi o il crollo dell'Istituto sarà verticale. Le scelte da compiere dovranno fare (o non fare) i conti con l'etica.
È una storia nota quella che il film dell'esordiente J.C. Chandor ci racconta. Una storia di cui paghiamo e pagheremo a lungo le conseguenze. Lo fa con i mezzi che il cinema ha a disposizione e con un cast di alto livello capace di trasformare la fiction in una efficace rilettura del vero. Ci aveva già provato (riuscendoci) Oliver Stone con Wall Street - Il denaro non dorme mai. Ci riesce con ancora maggiore efficacia questo film perchè non ha nel proprio bagaglio un precedente successo planetario a cui fare riferimento come invece Stone aveva. Chandor sceglie la via della didattica grazie a dialoghi efficaci tra cui risultano particolarmente illuminanti quelli che si intrecciano con il boss dei boss John Tuld interpretato da un Jeremy Irons in piena forma luciferina. C'è un mondo là fuori che sta per essere travolto da uno tsunami finanziario senza precedenti per la forma e le modalità. Quegli uomini debbono decidere della sorte dell'umanità dovendo valutare se anteporvi o meno la propria.Con la fluidità del cinema di denuncia di alto livello a cui il cinema americano riesce periodicamente a fare ritorno Margin Call riesce a farci comprendere come il destino di miliardi di persone finisca con il concentrarsi nelle mani di pochi nonostante tutte le discettazioni sulla democrazia. È nello stupore del giovane Peter come nell'amarezza di segno diverso dei veterani Sam ed Eric che leggiamo l'amara verità dei nostri tempi. Chandor riesce a spiegarcelo (come gli chiede in riunione Tuld) come se lo dovesse far capire a un bambino o a un Golden Retriever. Gli va riconosciuto questo merito non secondario.

tres              

OGGI E' GIA' DOMANI (Joel Hopkins)

Locandina Oggi è già domani

















Un film di Joel Hopkins. Con Dustin Hoffman, Emma Thompson, Kathy Baker, James Brolin, Eileen Atkins, Richard Schiff, Liane Balaban, Michael Landes, Alex Avery, Patrick Baladi
Titolo originale Last Chance Harvey. Drammatico, Ratings: Kids+13, - Gran Bretagna 2008.

Harvey è un musicista jazz americano che è ormai stabilmente impegnato nella realizzazione di jingle per spot televisivi ma le cui creazioni sembrano non interessare più la clientela. Deve raggiungere Londra per il matrimonio della figlia la quale vive ormai da tempo con la madre e con il patrigno. Desideroso com'è di lasciare rapidamente un ambiente in cui si sente a disagio, sta per fare ritorno negli States, ma perde l'aereo. In aeroporto incontra Kate, addetta ai sondaggi con i passeggeri. Kate è una single con una madre iperassillante ed un'amica che cerca di proporle possibili partner.
Ci sono film la cui sceneggiatura si rivela di una prevedibilità pressoché assoluta ma che, per una sorta di alchimia che solo all'arte è possibile, finiscono con il catturare l'attenzione dello spettatore. E' il caso di questo film di Joel Hopkins alla sua opera seconda in cui firma anche come sceneggiatore. Quante volte abbiamo visto al cinema due non solitudini non più giovani incontrarsi casualmente per poi trovare un'empatia che li possa spingere a guardare al futuro con occhi diversi? Innumerevoli. Ma se hai a disposizione due 'vecchie' volpi come Dustin Hoffman (liberato per una volta da caratterizzazioni in voce o in volto) ed Emma Thompson il discorso cambia e si rinnova. Grazie anche a un montaggio alternato iniziale che ne mostra e dimostra i differenti disagi. Harvey è un padre che è stato troppo distante per pretendere di recuperare appieno l'amore di una figlia di cui conserva però l'affetto così come Kate ha ormai quasi nelle fibre dei tessuti degli abiti che indossa il logorio di una vita che cerca nelle parole su carta (il corso di scrittura creativa) una fuga dall'inerte squallore di appuntamenti che si diluiscono in un bicchiere di vino bianco secco. Sono pronti per incontrarsi e per riaccendere un barlume di speranza in un domani che non sarà infinito. Ci vogliono due veri attori per sostenere due ruoli in understatement come questi. Hoffman e Thompson lo sono.

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STRIPTEASE (Andrew Bergman)

Locandina Striptease

















Un film di Andrew Bergman. Con Demi Moore, Armand Assante, Burt Reynolds, Ving Rhames, Robert Patrick,  Frances Fisher
Drammatico, durata 155 min. - USA 1996

Fort Lauderdale, Florida del Sud. Erin Grant, ex impiegata dell'FBI, si vede togliere la custodia della figlia in quanto disoccupata. La bambina viene affidata all'ex marito chiaramente psicopatico. È costretta così a trovare un lavoro qualsiasi per mettere insieme la somma necessaria per riottenere l'affidamento della piccola. Decide così di mostrare le proprie grazie in un topless bar in cui spogliarsi danzando. Le sue esibizioni attraggono l'attenzione di un deputato del Congresso, che è osteggiato da un altro appassionato ammiratore di Erin.
Andrew Bergman (regista) e Carl Hiaasen (autore della sceneggiatura e della novelization) non sono degli sprovveduti così come Demi Moore sa di essersi sottoposta a un'attenta revisione di carrozzeria dopo le gravidanze che l'hanno fatta diventare mamma di tre pargoli (una di loro interpreta giustappunto il ruolo di sua figlia in questo film). Il problema quindi sta altrove e, più precisamente, in un mancato amalgama del versante commedia con gli altri suoi filoni (dal dramma sentimentale al thriller alla satira politica). Così la Moore (che ha portato a casa 12 milioni dollari per questa prestazione) finisce con l'essere davvero 'spogliata' ma di ciò che più conta in un film come questo: della credibilità come stripper sensuale destinata, suo malgrado, a mettere in vorticosa circolazione il testosterone dei suoi fan.

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I DIECI COMANDAMENTI (Cecil B. De Mille)

Poster I dieci comandamenti [2]  n. 1
Un film di Cecil B. De Mille. Con Charlton Heston, Yul Brynner, Anne Baxter, Edward G. Robinson, Yvonne De Carlo,  Debra Paget, John Derek, Vincent Price, Cedric Hardwicke, Woody Strode, John Carradine, Martha Scott, Douglas Dumbrille, Judith Anderson, Olive Deering, Douglass Dumbrille, H.B. Warner, Nina Foch
Titolo originale The Ten Commandments. Storico, durata 220' min. - USA 1956.

La vita di Mosè (XIII sec. a.C.), nato in Egitto da una donna della tribù di Levi. Come guidò il popolo schiavo d'Israele verso la Terra Promessa, salì al Sinai e ne scese con il decalogo. 70° film di De Mille e rifacimento del suo 45° (muto) del '23. Spese 13 milioni di dollari (del '56!) per nominare il nome di Dio invano e ne incassò 43. Cocktail di grandiosità spettacolare e prudenti audacie erotiche. Oscar degli effetti speciali a John Fulton, specialmente per la sequenza del Mar Rosso.  

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