Un film di Arthur Penn. Con Warren Beatty, Faye Dunaway, Gene Hackman, Michael J. Pollard, Estelle Parsons, Gene Wilder, Denver Pyle, Dub Taylor, Evans Evans Titolo originaleBonnie and Clyde. Drammatico, durata 111' min. - USA 1967
Texas, 1933. Bonnie Parker, cameriera in un bar, conosce Clyde Barrow, si innamora di lui e inizia a rapinare le banche. In poco tempo i due diventano famosi: la polizia non riesce a catturarli, mentre presso i diseredati ridotti in miseria dalla crisi del 1929 diventano due eroi, il simbolo di una rivolta che tutti sognano di compiere. Ma i tempi diventano sempre più difficili: la polizia moltiplica le trappole e riesce a convincere il padre di un complice a denunciare il loro nascondiglio. Finiranno crivellati dai colpi dei poliziotti.
Il film ci racconta abbastanza fedelmente la realtà dei fatti. E’ interpretato da Warren Beatty, da Faye Dunaway, forse nella loro prova migliore, convincenti anche nelle scene più delicate come quelle d’amore che rivelano qualche ‘problemino’ di Clyde e da Gene Hackman e altri comprimari, tutti molto bravi. E’ uno dei migliori di Arthur Penn e anche uno dei più belli del genere gangster. Il regista e i suoi collaboratori usano tutti i mezzi a loro disposizione per renderlo unico, a partire dai titoli di testa: in silenzio assoluto appaiono fotografie d’epoca (i veri Bonnie e Clyde?) ‘flashate’ e alternate ai nomi degli attori che si tingono di rosso sangue; c’è una bella sceneggiatura di Robert Benton e David Newman, scritta inizialmente per Truffaut; l’attento direttore della fotografia Burnett Guffey (vinse il premio oscar per questo film) varia i colori predominanti al variare degli ‘umori’ dei protagonisti; il creativo ‘art director’ Dean Tavoularis (il Padrino, Apocalypse now, la Nona porta) ricrea scenari impeccabili; anche il suono è ben studiato, le sparatorie, oltre che crude, sono di un volume sonoro insostenibile e non le dimentichi facilmente, i dialoghi sono duri ma a tratti anche dolci, leggeri e spigliati...‹‹che fate qui per divertirvi? Ascoltate l’erba che cresce?›› ed hanno il volume appena percettibile; il montaggio alterna le scene parlate a quelle con l’azione e fa uso del ‘rallenty’. Ultime curiosità, il film impressionò anche perché fu il primo dove si vede, nella stessa inquadratura, la pistola che spara ed il proiettile che colpisce l’essere umano. Dopo l’uscita della pellicola la moda tornò agli anni ’30, copiando gli abiti indossati nel film, soprattutto quelli di Bonnie.
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