Un film di Davide Marengo. Con Giovanna Mezzogiorno, Valerio Mastandrea, Ennio Fantastichini, Anna Romantowska, Roberto Citran, Francesco Pannofino, Ivan Franek, Antonio Catania, Iaia Forte, Marcello Mazzarella, Manuela Morabito
Commedia, durata 104 min. - Italia 2007. uscita venerdì 11 maggio 2007
Franz è un conducente di autobus che anche nella vita ha sempre guardato nello specchietto retrovisore. Una notte sul suo bus deserto incontra per caso Leila, una ragazza in
fuga coi boccoli rossi e i piedi scalzi. Non fa in tempo a negarle una
sigaretta che la donna si è già liberata della sua parrucca e si è
infilata nel suo letto, ma soltanto per avere un posto in cui passare la
notte e nascondersi. L'affascinante donna con gli occhi da gatta è infatti una scaltra e
bugiarda truffatrice il cui primo colpo risale ai suoi tre anni.
Inseguita da una coppia di grotteschi killer, il caciarone iperviolento
Garofano, e il laconico e spietato torturatore dallo stomaco debole
Diolaiti (che ricorda un po' la coppia pulp Vince Vega/ Jules
Winnfield), oltre che da un romantico agente dei servizi segreti, la
ragazza cercherà protezione sull'autobus notturno di Franz "cuor di
leone" (come lo chiama lei). Lui, filosofo mancato, "normalmente vile" e
braccato a sua volta per debiti di gioco da un energumeno
fondamentalmente buono di nome Titti, cercherà con scarsi risultati di
resistere a quello che dopo anni di terapia ha inquadrato come il
prototipo della donna sbagliata.
Sui toni della commedia sentimentale si dipana questo noir italiano
tratto dall'omonimo romanzo di Giampiero Rigosi, che dalla pagina allo
schermo ha visto un cambio d'ambientazione dalla forse più "noir" città
di Bologna alle strade umide e deserte della notturna metropoli romana,
ottimamente fotografata in toni bluastri da Arnaldo Catinari. Dietro la macchina da presa c'è Davide Marengo, al suo esordio nel
lungometraggio di finzione, ma già navigato regista di videoclip
musicali (Fiori d'arancio e L'ultimo bacio di Carmen Consoli) e soprattutto del documentario sulla musica popolare pugliese Craj
(Premio "Lino Miccichè" al Festival di Venezia 2005), che dimostra di
sapersi muovere con disinvoltura nel territorio del cinema di genere, o
sarebbe meglio dire "di generi": Notturno bus riprende infatti gli stilemi del noir nell'oscura ambientazione urbana e nei personaggi (la fascinosa femme fatale
che trascina la sua vittima maschile in un turbine di corruzione e
peccato), e li amalgama senza forzature con i toni da commedia
gangsteristica grottesca e quelli da commedia sentimentale. Merito anche
di un cast all'altezza della situazione, che va dal malinconico loser
Valerio Mastandrea, disilluso per eccellenza tra gli attori italiani, a
una sorprendente Giovanna Mezzogiorno (lontana dai consueti ruoli fin
troppo "urlati" e isterici), fino ad arrivare a una galleria di
eccellenti comprimari (il divertente Pannofino, il gelido Citran e il
nostalgico Fantastichini). Tra inseguimenti da action movie e una brillante ironia da commedia all'italiana, Notturno bus
è la dimostrazione che in Italia è possibile una commistione di generi
che, senza prendersi troppo sul serio, omaggia con autoironia, buon
senso del ritmo e dei tempi cinematografici, e un tocco comico
prettamente nostrano, ciò che sembrerebbe esclusiva degli americani.
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