Un film di Mike Nichols. Con Dustin Hoffman, Anne Bancroft, Katharine Ross, William Daniels, Murray Hamilton, Elizabeth Wilson, Buck Henry, Brian Avery, Norman Fell, Alice Ghostley, Marion Lorne, Eddra Gale, Kevin Tighe, Richard Dreyfuss, Walter Brooke Titolo originale The Graduate. Drammatico, durata 105 min. - USA 1967.
Già dalle prime inquadrature si legge sul volto del ventenne Benjamin
Braddock uno strano turbamento, un'insolita inquietudine che basta a
sfatare il topos del nostalgico ritorno a casa. Figlio d'un
affermato uomo d'affari, neolaureato a pieni voti e proiettato verso una
brillante carriera, all'apparenza il giovane protagonista non avrebbe
alcun motivo di essere scontento, eppure sembra assente, totalmente
estraneo a quel sontuoso e ovattato mondo in cui è chiamato a vivere. Né
valgono le sollecitazioni paterne a scuoterlo dal profondo stato di
inerzia in cui è caduto. L'unica distrazione dalla nuova torpida
esistenza è la relazione segreta con la signora Robinson, moglie del
socio di suo padre. Ma nemmeno in questa timida esperienza di
trasgressione Benjamin riesce a instaurare un serio contatto umano. Una
difficoltà di comunicazione, di apertura verso il mondo tormenta il
protagonista, incapace di affrontare la solitudine, finchè l'amore per
la bella Elaine, figlia della sua matura amante, ridesta in lui la
speranza. Ma la storia scivola nel dramma quando la relazione con la
Robinson viene a galla ed Elaine, pur innamorata di Benjamin, decide di
sposare un altro uomo.
Dal romanzo di Charles Webb, Mike Nichols trae un intricato dramma
familiare aggiornandolo al fervido clima di contestazione che era
nell'aria. Ma gli spunti di polemica sociale sono blandi e
contraddittori, se rapportati alla figura del protagonista, che prende
solo relativamente le distanze da quel mondo, cui comunque appartiene e
di cui non rifiuta i privilegi. La stessa tematica del conformismo è
denunciata "dall'interno", in modo abbastanza generico e semplicistico.
Dubbia inoltre la caratterizzazione dei personaggi, lontani dagli
stereotipi ma psicologicamente vaghi.L'interesse de Il laureato
risiede soprattutto nella storia, diretta con abilità e con una seconda
parte sempre più incalzante, carica di un'ironia che storna i tempi
morti e smussa la drammaticità. Per ammissione dello stesso regista, i
tre minuti finali sono i più belli. L'espressione felice dei
protagonisti è subito interrotta dalla consapevolezza della realtà e
l'apparente happy end della vicenda lascia spazio alla riflessione. È un
finale aperto, in cui tutto sembra risolto ma in realtà nulla è
veramente concluso. Per il laureato Benjamin Braddock ha inizio
l'università della vita. Forse.
tres
CD 1
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CD 2
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