Un film di George Clooney. Con David Strathairn, Frank Langella, Robert Downey Jr., Patricia Clarkson, George Clooney, Jeff Daniels, Reed Diamond, Tate Donovan, Joseph Dowd, Simon Helberg, Grant Heslov, Thomas McCarthy, Glenn Morshower, Katharine Phillips Moser, Matt Ross, Alex Borstein, Ray Wise, Robert John Burke, David Christian Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 90 min. - USA 2005. uscita venerdì 16 settembre 2005.
Il cinema americano può ancora sperare di ritrovare la
propria anima originaria se darà spazio a registi come George Clooney
che con il Presidente degli Usa condivide solo il nome. Clooney però si
sente, e a buon diritto, un vero americano e dichiara "Io spero che con
questo film abbiamo reso merito ai giornalisti coraggiosi. Erano dei
patrioti e come tali devono essere ricordati". Di uno di questi si
occupa il suo film: Ed Murrow che nel 1953 condusse dagli studi della
CBS una dura battaglia contro il senatore McCarthy propugnatore delle
liste di proscrizione contro i 'comunisti' che causarono perdite di
lavoro, incentivazioni della delazione e anche suicidi tracciando una
pagina nera della storia americana. Clooney sceglie, per questa sua
seconda prova registica dopo Confessioni di una mente pericolosa,
uno stile "old fashion". Un bianco e nero lucido ci accompagna in un
percorso che conta soprattutto sui volti degli attori decidendo inoltre
di non far interpretare a nessuno il ruolo di McCarthy. Tutte le
immagini dell'ottuso e rancoroso senatore sono affidate a materiale di
repertorio. Il suo volto, la sua voce (nella versione originale) parlano
da sole. Dicevamo dell'old fashion. Clooney accompagna questa battaglia
giornalistica ("Non si può portare la libertà altrove se in patria si
calpestano i diritti individuali") con una sceneggiatura che non mitizza
nessuno, neppure Ed Murrow, ma ci ricorda il meglio del cinema
americano degli anni Cinquanta fondendo impegno civile e leggerezza di
scrittura. Un film raffinato quindi per un tema che a cinquant'anni di
distanza si ripropone con una forza esponenzialmente più elevata (e non
solo negli States): l'informazione televisiva e il tentativo, da parte
dello stesso mezzo, di narcotizzare le coscienze. Con in più, e anche
qui la storia si ripete, l'uso massiccio del terrorismo verbale: quel
'comunisti' o 'fiancheggiatori dei comunisti' gettato addosso a chiunque
non sia d'accordo. Il simpatico seduttore dall'occhio malandrino è
capace di grande impegno e serietà. Clooney ci narra dell'ieri con
davanti una chiara visione dell'oggi prendendosi anche una piccola
soddisfazione che farà contenta una parte del pubblico: in questo film
si fuma, accanitamente, in continuazione. Che sia una voluta scelta
'politically uncorrect"?
tres
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