domenica 23 giugno 2013

GOOD NIGHT AND GOOD LUCK (George Clooney)

Locandina Good Night, and Good Luck.












Un film di George Clooney. Con David Strathairn, Frank Langella, Robert Downey Jr., Patricia Clarkson, George Clooney, Jeff Daniels, Reed Diamond, Tate Donovan, Joseph Dowd, Simon Helberg, Grant Heslov, Thomas McCarthy, Glenn Morshower, Katharine Phillips Moser, Matt Ross, Alex Borstein, Ray Wise, Robert John Burke, David Christian Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 90 min. - USA 2005. uscita venerdì 16 settembre 2005.

Il cinema americano può ancora sperare di ritrovare la propria anima originaria se darà spazio a registi come George Clooney che con il Presidente degli Usa condivide solo il nome. Clooney però si sente, e a buon diritto, un vero americano e dichiara "Io spero che con questo film abbiamo reso merito ai giornalisti coraggiosi. Erano dei patrioti e come tali devono essere ricordati". Di uno di questi si occupa il suo film: Ed Murrow che nel 1953 condusse dagli studi della CBS una dura battaglia contro il senatore McCarthy propugnatore delle liste di proscrizione contro i 'comunisti' che causarono perdite di lavoro, incentivazioni della delazione e anche suicidi tracciando una pagina nera della storia americana. Clooney sceglie, per questa sua seconda prova registica dopo Confessioni di una mente pericolosa, uno stile "old fashion". Un bianco e nero lucido ci accompagna in un percorso che conta soprattutto sui volti degli attori decidendo inoltre di non far interpretare a nessuno il ruolo di McCarthy. Tutte le immagini dell'ottuso e rancoroso senatore sono affidate a materiale di repertorio. Il suo volto, la sua voce (nella versione originale) parlano da sole. Dicevamo dell'old fashion. Clooney accompagna questa battaglia giornalistica ("Non si può portare la libertà altrove se in patria si calpestano i diritti individuali") con una sceneggiatura che non mitizza nessuno, neppure Ed Murrow, ma ci ricorda il meglio del cinema americano degli anni Cinquanta fondendo impegno civile e leggerezza di scrittura. Un film raffinato quindi per un tema che a cinquant'anni di distanza si ripropone con una forza esponenzialmente più elevata (e non solo negli States): l'informazione televisiva e il tentativo, da parte dello stesso mezzo, di narcotizzare le coscienze. Con in più, e anche qui la storia si ripete, l'uso massiccio del terrorismo verbale: quel 'comunisti' o 'fiancheggiatori dei comunisti' gettato addosso a chiunque non sia d'accordo. Il simpatico seduttore dall'occhio malandrino è capace di grande impegno e serietà. Clooney ci narra dell'ieri con davanti una chiara visione dell'oggi prendendosi anche una piccola soddisfazione che farà contenta una parte del pubblico: in questo film si fuma, accanitamente, in continuazione. Che sia una voluta scelta 'politically uncorrect"?
tres

1 commento:

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