Un film di Ruggero Dipaola. Con Laura Morante, Richard Sammel, Gerasimos Skiadaressis, Vincenzo Crea, Alba De Torrebruna Drammatico, durata 95 min. - Italia 2011. - EyeMoon Pictures uscita venerdì 28 settembre 2012.
Atene, 1942. Prima della guerra Nikolas Helianos era un editore e un
borghese abbiente. Sensibile e illuminato è il padre amorevole di Leda e
Alex e il consorte innamorato di Zoe, con cui cerca di sopravvivere
alla guerra e all'occupazione nazista. Il loro ménage viene interrotto
dall'ingresso letterale di un ufficiale tedesco. Ottuso e tirannico, il
capitano Kalter sequestra la loro intimità, sistemandosi nella loro
camera da letto, occupando per i pasti il loro salone, disponendo libri e
sigari nel loro studio. Nikolas e Zoe loro malgrado imparano a
convivere col capitano, prudenti nelle azioni e nei pensieri. Richiamato
in patria, Kalter si congeda per due settimane al termine delle quali
rientra in seno alla famiglia trasformato. Depresso e inappetente non
trova più piacere nel vessare e comandare gli ospiti ospitanti. Tra un
bicchiere di vino rosso riscaldato e la lettura di un classico, Nikolas e
Kalter sembrano trovare un equilibrio nuovo e paritetico. Ma la
confessione del capitano, promosso maggiore, intorno a un dolore
privato, sovvertirà un'altra volta simmetrie e convivenze, infilando un
epilogo tragico. Opera prima e dolente di Ruggero Dipaola, Appartamento ad Atene
è un crudele gioco delle parti: un disturbato ufficiale nazista
accomodato davanti alla tavola e una famiglia greca 'insediata' che lo
fissa negli occhi impotente. Perché agli Helianos non sfugge la
comprensione del dramma, a sfuggire è piuttosto la logica perversa che
muove quel tiranno, che ha invaso la loro terra e la loro casa e adesso
brama anche la loro anima. Portatore dell'aberrante piacere del potere
assoluto esercitato su chi non può difendersi senza mettere in pericolo
la propria e altrui incolumità, Kalter incarna l'ordine del terrore
eliminando qualsiasi relazione diretta tra una condotta e la conseguente
punizione.
È l'irruzione improvvisa dell'ignoto, è l'interruzione
del normale corso degli accadimenti e della disposizione alla
razionalità. Le vittime di quell'invasione sono spossessate e ogni
azione aggressiva può essere compiuta. Al piacere sadico di Kalter, così
prossimo a quello dei comuni criminali, 'reagisce' la mitezza di
Nikolas che si muove diversamente e ostinatamente nello spirito
dell'amore. (Rin)chiusi in un appartamento, luogo della rappresentazione
e centro dell'azione, l'ufficiale e il padre 'parlano', come ogni altra
cosa o oggetto nella casa, di equilibri interiori affranti, di domini
sadici, di dilemmi angosciosi. Dipaola entra nell'appartamento dalla
porta d'ingresso, introducendo lo spettatore nei corridoi e nei meandri
delle oscurità dell'anima, dentro un'angoscia palpabile e insostenibile.
Nelle stanze 'occupate' degli Helianos il black out è assoluto e spezza
qualsiasi legame con l'esterno, che alterna l'interno soltanto per
immergersi in altre tenebre e nella psiche degenerata di un maggiore
zoppo, innocuo all'apparenza e poi terribile nel praticare la stessa
crudeltà. Alla maniera dello scorpione nell'incipit, gli Helianos sono
in trappola e sperimentano il dolore e l'impossibilità a superare
indenni le fiamme, troppo alte dell'orrore. Lo dichiara subito il
regista, anticipandoci pena e condanna, ma offrendoci insieme il
conforto del racconto. Appartamento ad Atene deriva da un
romanzo, comincia con la narrazione di una bambina e chiude sul volto
muto della protagonista e sulla voce over del marito che recita la
propria lettera e il proprio testamento. Alla Zoe della Morante non
serve vedere per capire, ha bisogno di una voce per ricordare. Perché la
parola permette di dare un senso a un'intimità violata, di contenere
nei limiti della sopportabilità umana la più feroce delle aggressioni.Trasposizione del romanzo omonimo di Glenway Wescott, Appartamento ad Atene
è cinema 'da camera' che indaga l'incarnazione del male e la relazione
che intrattiene con l'umano. Cinema che ritrova nelle parole la Memoria
degli orrori subiti dentro una guerra che è tutte le guerre.
tres
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