Un film di Howard Hawks, Richard Rosson. Con Paul Muni, Ann Dvorak, Karen Morley, Osgood Perkins, Boris Karloff, George Raft, C. Henry Gordon, Vince Barnett, Purnell Pratt, Tully Marshall, Inez Palange, Edwin Maxwell
Titolo originale Scarface, The Shame of a Nation. Poliziesco, b/n durata 90' min. - USA 1932
Apprendistato, ascesa e morte: la parabola tragica di un capo nel mondo della malavita. Un giovane killer, Tony Camonte, diventa la guardia del corpo di un capo banda. Aiutato da un amico, Rinaldo, si impadronisce del potere. Morbosamente innamorato della sorella, Tony compie però l'errore di uccidere Rinaldo, quando viene a sapere che questi ha sposato la ragazza. La polizia si mette sulle sue tracce per l'omicidio
Film da antologia. La figura del giovane gangster, violento, cinico, amorale, ambizioso si ispira all'immagine giovanile di Al Capone. Ma caratterizzato da una dimensione tragica, che rende il personaggio una sorta di eroe negativo: ambiguità che costrinse i produttori a fare uscire il film con un prologo moralistico. Il film è uno dei capolavori di Hawks e del cinema degli anni '30. Magistrale sceneggiatura di Ben Hecht, ritmo perfetto, celebre il piano-sequenza iniziale. E' decisamente uno dei capolavori del genere gangsteristico, che ha per di più il merito di essere stato tra i primissimi e di esser stato copiato in molti film. Scene e situazioni sono state riprese da molti registi: pensiamo alla sequenza iniziale dal barbiere, o alle sontuose feste dei gangster, o ancora alle sparatorie dalle macchine in corsa. Anche il personaggio stesso del protagonista è un modello per molti film: prepotente, ambizioso, megalomane, capriccioso, vendicativo, spietato, con una curiosa tenerezza per la madre e qui un legame incestuoso con la sorella. Praticamente un pazzo. Sarà proprio la sua megalomania e la sua smania di potere a condurlo alla rovina. Howard Hawks, in modo indovinato, mette in luce anche altri aspetti della personalità del gangster, che danno un giusto completamento alle altre. Se nel crimine e nella vendetta dimostra una diabolica sagacia, per il resto Tony è uno stupido e un semplicione, come mostra la sequenza in cui commenta il dozzinale spettacolo teatrale a cui assiste. In generale, il film è un duro e dichiarato atto di accusa contro il governo statunitense, che non era assolutamente in grado di arginare lo strapotere delle bande criminali dell'epoca.
Kapu
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