sabato 6 luglio 2013

LANDRU (Claude Chabrol)




Siamo negli anni della Grande Guerra. Landru (Denner) è un omino tranquillo, affascinato dalle signore piuttosto mature. Dopo averle sedotte, si fa firmare da loro una procura e, dopo averle uccise, ne elimina i corpi nella stufa. Arrestato, al processo fa uso della sua ironia per conquistare la simpatia del pubblico. Questo però non lo salva. 
Con il suo umor macabro, il film di Chabrol diventa anche una riflessione sulla colpevolezza e sulla responsabilità. E accogliendo il punto di vista di coloro che seguirono il processo, il regista ci dà l'immagine di un "mostro" piuttosto simpatico.. Il personaggio era già stato trattato da Chaplin una quindicina di anni prima, camuffandone il nome in Verdoux; la differenza sostanziale con questo lavoro di Chabrol è che qui si fa il punto (anche) sulla società, sui riflessi che la vicenda ha su di essa e sulle responsabilità che il contesto sociale ha nella storia, mentre nel film di Chaplin ciò che importava era innanzitutto la psicologia dell'omicida seriale. Bravo Denner come protagonista, un ruolo affatto facile per le sue sfaccettature (colto, ma malvagio; assassino, ma gentiluomo; crudele, ma ironico), soggetto e sceneggiatura di Françoise Sagan, cameo di Queneau nelle vesti del presidente del consiglio Clemenceau. La storia, è risaputo, è assolutamente vera pur nella sua bizzarria e nei suoi risvolti inverosimili; Chabrol è bravo nel non abbandonarsi a facili strascichi romanzati ed il finale, con la scelta di mettere in scena l'esecuzione di Landru, è necessario per quanto quasi doloroso: è infatti difficile non prendere in simpatia il folle protagonista.

tres

1 commento:

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