Un film di Pier Paolo Pasolini. Con Caterina Boratto, Paolo Bonacelli, Giorgio Cataldi, Umberto P. Quintavalle, Elsa De Giorgi, Anna Recchimuzz, Ines Pellegrini, Antonio Orlando, Aldo Valletti,Sonia Saviange, Antiniska Nemour Drammatico, durata 116' min. - Italia, Francia 1975
Un Duca, un Monsignore, un Presidente della Corte d'Appello e il Presidente, fanno sequestrare in una villa controllata dai soldati repubblichini e dalle Ss alcuni giovani di entrambi i sessi. Guidati da quattro megere ex prostitute e stimolati dai loro racconti, li sottopongono a tortura e li usano per i propri perversi piaceri.
Riflessione sulla cultura della morte e della sopraffazione che regola i rapporti sociali nella contemporaneità. Un film sul potere come arbitrio, letto attraverso Sade, e ambientato nel momento storico in cui il potere aveva mostrato il volto più irrazionale (ma come atroce metafora del presente). Nonostante lo spessore del discorso "Salò" si tiene lontano da qualunque didascalismo "rivoluzionario". È un testamento sofferto e quasi insostenibile. Uscito dopo la morte di Pasolini, fu oggetto di una assurda querelle giudiziaria. La rappresentazione del male allo stato puro. Non di un male diabolico, esoterico, proveniente dall'esterno, ingigantito dalle circostanze. No. Questa è la rappresentazione della malignità insita nella natura umana. Gridate pure allo scandalo, abbandonate la sala, bruciate il film e tutte le pellicole esistenti, indicate PierPaolo l'eretico, il sodomita il pervertito. Certo starete bene per un po', scaricando su un facile bersaglio l'orrendo senso di colpa, potrete sentire la vostra anima lavata e linda, vi sentirete al sicuro. Fino a quando qualcuno vi obbligherà a vedere, o meglio farà in modo che non facciate finta di non vedere. Dopo la trilogia della vita questo trionfo medioevale della morte purtroppo diventa profezia. Il corpo martoriato di Pasolini verrà trovato in un’alba livida di Novembre sul lungomare di Ostia. Il confine è stato varcato PierPaolo, non si torna più indietro. Iniziano i dibattiti sul film e sulla tua morte e per uno scherzo del destino, con i giudizi e con le parole, del tuo corpo viene fatto scempio, della tua dignità di artista e letterato viene fatto un falò indecoroso. Sei torturato, ti fanno bere piscio e ingoiare merda, ti tagliano finalmente la lingua per non farti parlare, ti cavano gli occhi per non farti più guardare, ti bruciano l’uccello perché è troppo sovversivo e si infila in buchi immorali. Si, ti hanno abbandonato tutti, soprattutto quelli che sapevano quello che facevano. Prima che il Gallo canti ti avranno rinnegato settanta volte sette. E’ l’estate, fredda, dei morti.
Kapu
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