Un film di Pier Paolo Pasolini. Con Franco Citti, Alida Valli, Carmelo Bene, Julian Beck, Silvana Mangano, Ninetto Davoli, Luciano Bartoli Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 110' min. - Italia1967
Laio e Giocasta si sentono minacciati dalla profezia secondo cui il loro figlio Edipo ucciderà il padre e sposerà la madre. Così ordinano a un servo di uccidere il neonato, ma questi viene raccolto da un pastore e allevato da re di Corinto. Edipo, ormai uomo, apprende il vaticinio e fugge, ma, il destino lo guida inesorabilmente al compimento dell'atroce profezia. Edipo, disperato, si acceca.
Nel 1967 PierPaolo Pasolini filtra le tragedie di Sofocle “Edipo Re” ed “Edipo a Colono” attraverso il suo pensiero e il suo stile cinematografico. L’Edipo pasoliniano si sviluppa in tre fasi: un prologo, il testo originale e un epilogo che hanno come filo rosso il destino scritto dell’uomo, la lotta per combatterlo e l’ineluttabilità finale. Fedele al testo delle tragedie di Sofocle "Edipo re" ed "Edipo a Colono", il film si avvale di scenografie suggestive (moderne nell'introduzione e nell'epilogo) e di immagini di plastica efficacia. Pasolini fonde accortamente "barbarie" e raffinatezza. Pasolini plasma l’Edipo Re con il primitivismo (ancora originale) del suo stile: primi piani, macchina a mano, asciuttezza nei dialoghi; si stacca dai canoni della tragedia greca per rappresentarne una sua personale visione. Alcuni personaggi minori parlano con accento meridionale denotando una diversità antropologica, sociale e linguistica. Anche la scelta del cast è orientata con quanto detto prima ed è coerente con la sua poetica cinematografica. Tra il professionale e il dilettantismo, lo sperimentale e il primordiale. Naturale e istintivo come l’Edipo interpretato da un ottimo Franco Citti doppiato da Paolo Ferrari (come in Accattone), Ninetto Davoli perfetto messaggero candido e angelico. Il poeta Francesco Leonetti (servo di Laio) e Giandomenico Davoli (il pastore di Polibo). I talenti teatrali (allora emergenti) Julian Beck (Tiresia) e Carmelo Bene (Creonte). Le eccellenti e indimenticabili presenze di Alida Valli (Merope) dagli occhi espressivi e unici e la Giocasta di Silvana Mangano: enigmatica, sensuale, laconica alla quale basta uno sguardo, un’espressione per comunicare sentimenti, presagi e imminenti sciagure. Grande attrice. E infine le musiche di Mozart alternate a canti e spiritual tribali e popolari dalla varie anime. “Edipo Re una tragedia antica e moderna” resa ancora più tale dall'irripetibile Pasolini.
Kapu
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