lunedì 24 giugno 2013

IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE (Pier Paolo Pasolini)




La storia di Nur-el-Din e della bellissima schiava Zumurrud; la trappola tesa da Tiffané e Zeudé per scoprire chi sia miglior amante fra un ragazzo e una ragazza. E ancora: i diversi destini di Aziz e di Tagi, il primo punito con l'evirazione per un tradimento amoroso, il secondo, invece molto più fortunato. Infine due prìncipi, per cammini diversi ma ugualmente avventurosi, finiscono per farsi bonzi.
Tratto dalla famosissima raccolta di novelle orientali, il film di Pasolini (oltre a chiudere la "trilogia della vita", iniziata con "Il Decameron" e proseguita con "I racconti di Canterbury") comincia e racconta (come storia principale) l'amore e le peripezie tra Nur ed-Din e la sua schiava Zumurrud, con il resto dei racconti che procedono e si incastrano con il racconto principale. Il film presenta ottime narrazioni non manichee e non retoriche. E'un film che richiede un surplus di attenzione per non perdersi nei vari intrecci delle diverse storie, si avvale di un ottima ambientazione (ricostruita dal vero in Africa, Yemen, Iran ed addirittura Nepal). Naturalmente nella coerenza di un approccio realista e popolare anche la sessualità è vista in maniera molto libera pur se lo sguardo della cinepresa non ha nulla di morboso. Sembra tutto molto naturale, chi vi ha visto oscenità (e il film si beccò la classica puntuale denuncia per oscenità da parte di qualche bigotto benpensante) probabilmente non conosce il limite tra arte e oscenità. E'solo vittima di inutili pregiudizi. Il più bello, favoloso e poetico dei film della cosiddetta "Trilogia della vita", nonchè il più riuscito, ricco di una sessualità che non è mai sovrabbondante nè volgare, ma vuole essere, nelle intenzioni dell'autore, ed è realmente, un ritorno ad un passato mitico, purtroppo ormai scomparso, che nella mente del poeta- regista coincideva con il Terzo Mondo, in cui la sessualità viene vista come un bisogno naturale, pari al mangiare, al bere, al dormire, quindi mai peccaminoso, anzi innocente e puro. Il sesso puro e innocente che non esiste nella nostra società apparentemente tollerante e libertaria, dove però in realtà il sesso o viene imposto dal comportamento comune o è mercificazione dei corpi. Suntuosa la scenografia, molto bravi gli attori, anche quelli non protagonisti, poetico e indimenticabile il sogno della colomba, bellissimo l'episodio con Ninetto Davoli.
Kapu

1 commento:

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