Un film di Francis Veber. Con Daniel Auteuil, Gérard Depardieu, Thierry Lhermitte, Michèle Laroque, Michel Aumont, Jean Rochefort Titolo originale Le Placard. Commedia, durata 84 min. - Francia 2000.
Per evitare il licenziamento, un impiegato si finge gay.
François Pignon è un noioso contabile che rischia di perdere il posto; Félix Santini è il collega macho che lo perseguita; Belone è il vicino di casa di François, che gli dà l'idea geniale per salvarsi: fingersi omosessuale. La ditta infatti produce preservativi, e non oserà mai licenziare un gay...
Il film più famoso del talentuoso regista francese Francis Weber è un'elegante, surreale ed intelligente presa in giro dei pregiudizi legati all'omosessualità, tuttora parecchio attuale. Francis Veber può sembrare un regista di commediole leggere, invece è un genio. Questo suo film può apparire pieno di cliché: invece è un’opera che coscientemente mette in scena dei cliché per vedere come funzionano, come condizionano i rapporti inter-personali e le leggi del vivere sociale. Alla fine, il vero cliché siamo noi che guardiamo. “L’apparenza inganna” è il nostro specchio, anche se è meno travolgente e originale del precedente capolavoro di Veber, “La cena dei cretini”. Il film gioca sul “politicamente corretto” e su tutti i suoi cascami. L'apparenza inganna è un film breve (dura circa 80 minuti), dal meccanismo comico implacabile in cui neanche una scena è sprecata. E come satira di un mondo in cui l'apparire conta molto più dell'essere è perfettamente calibrata. Tutti gli attori sono mirabili, il copione è semplicemente perfetto. Se poi Veber può sembrare poco "visivo", è appena il caso di ricordare che anche gente come Hawks e Wilder teorizzava la regia "invisibile".
Kapu
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