Italia, Francia 1995
Un film di Roberto Faenza.
Con Marcello Mastroianni, Stefano Dionisi, Daniel Auteuil, Nicoletta Braschi, Marthe Keller, Teresa Madruga, Nicolau Breyner
Drammatico,
durata 104' min. -
Lisbona 1938. Un vecchio giornalista reagisce alla violenza del regime di Salazar.
In Portogallo la dittatura salazarista si è insinuata nel paese, mentre nella vicina Spagna dilaga la Guerra Civile e in Italia è al potere Mussolini. Pereira, un vecchio giornalista mite e grasso, vorrebbe ignorare tutto ciò, per occuparsi solo dei libri che ama. Spiato dalla sua portinaia, si accontenta di prestare orecchio alle notizie che gli propina il cameriere Manuel. Finché l'incontro con due giovani "sovversivi", Monteiro e Marta, lo mette di fronte all'incalzare della drammatica realtà.Faenza è il regista italiano più bibliofilo degli ultimi anni (da “Jona che visse nella balena” a “Marianna Ucrìa” fino a “I Viceré”) e l’inevitabile artefice di questa operazione cinematografica: scrupoloso e fedele della materia letteraria, asciutto quanto basta per risultare secco eppure evocativo, vince in partenza grazie all’impiego di un Marcello Mastroianni praticamente perfetto (anziano ed ingrassato, dubbioso fino a diventare risoluto, impacciato eppure elegante) e un’ambientazione non solo suggestiva, ma anche poco vista al cinema (un Portogallo che manifesta il suo splendore nelle scene delle cure termali di Pereira). Nel film c’è la critica lucida al totalitarismo e alla censura, al bigottismo e al servilismo, vale anche come ritratto di un uomo crepuscolare a cui la vita offre un’occasione per darvi un altro significato. Merito di un autunnale Mastroianni, che raggiunge l’apice della sua caratterizzazione nel bagno a mare.
Lisbona 1938. Un vecchio giornalista reagisce alla violenza del regime di Salazar.
In Portogallo la dittatura salazarista si è insinuata nel paese, mentre nella vicina Spagna dilaga la Guerra Civile e in Italia è al potere Mussolini. Pereira, un vecchio giornalista mite e grasso, vorrebbe ignorare tutto ciò, per occuparsi solo dei libri che ama. Spiato dalla sua portinaia, si accontenta di prestare orecchio alle notizie che gli propina il cameriere Manuel. Finché l'incontro con due giovani "sovversivi", Monteiro e Marta, lo mette di fronte all'incalzare della drammatica realtà.Faenza è il regista italiano più bibliofilo degli ultimi anni (da “Jona che visse nella balena” a “Marianna Ucrìa” fino a “I Viceré”) e l’inevitabile artefice di questa operazione cinematografica: scrupoloso e fedele della materia letteraria, asciutto quanto basta per risultare secco eppure evocativo, vince in partenza grazie all’impiego di un Marcello Mastroianni praticamente perfetto (anziano ed ingrassato, dubbioso fino a diventare risoluto, impacciato eppure elegante) e un’ambientazione non solo suggestiva, ma anche poco vista al cinema (un Portogallo che manifesta il suo splendore nelle scene delle cure termali di Pereira). Nel film c’è la critica lucida al totalitarismo e alla censura, al bigottismo e al servilismo, vale anche come ritratto di un uomo crepuscolare a cui la vita offre un’occasione per darvi un altro significato. Merito di un autunnale Mastroianni, che raggiunge l’apice della sua caratterizzazione nel bagno a mare.
Kapu
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