Un film di Luis Buñuel. Con Adriana Asti, Julien Bertheau, Adolfo Celi, Jean-Claude Brialy, Michel Piccoli, Jean Rochefort, Monica Vitti, Milena Vukotic, Paul Le Person, Pascale Audret,Claude Piéplu, Hélène Perdrière, Bernard Verley, Paul Frankeur, Pierre Maguelon, François Maistre, Jean Champion, Michael Lonsdale, Jacques Debarry, Jenny Astruc, Ellen Bahl, Philippe Brigaud, Philippe Brizard, Agnès Capri, Anne-Marie Deschoutt, Michel Dhermay, Philippe Lancelot, Marius Laurey, Pierre Lary Titolo originale Le fantôme de la liberté. Commedia, durata 103 min. - Francia 1974.
Nel prologo, anno 1808, assistiamo alla fucilazione di patrioti e di un ufficiale profanatore di tombe. Poi si passa al presente, ed ecco un uomo che mostra a due bimbe foto "oscene" dei monumenti di Parigi, un assassino messo in libertà, la repressione di una manifestazione che inneggia alle catene...Le convenzioni sociali della borghesia, perfidamente rovesciate, rivelano tutto il loro assurdo. Il mondo capovolto di Luis Bunuel, un distillato di salutare ironia che sconvolge l'andamento logico della nostra percezione del reale, che ribalta il senso delle parole e dei fatti. Una spruzzata di intelligenza viva rivolta contro la passiva acquiescenza di uno stato delle cose accettato per abitudine e difeso per opportunità. Se si è presi atto che non sono valsi secoli di apologia della ragione per liberare l'uomo dalle convenzioni sociali che si è autoimposto, se si è giunti al punto che un'astratta idea di ordine sociale viene regolarmente preferita al piacere sano di abbandonarsi ai propri più intimi desideri, tanto vale divertirsi a destrutturare l'ordinario andamento sistemico per cercare di costruirne uno di segno opposto, giocare a rimescolare i pezzi che compongono l'esistente sensibile per ricomporlo come se si trattasse di un puzzle pensato a propria immagine e secondo regole tutte nuove. Se la libertà è un fantasma allora è meglio regolarizzare il paradosso. Ne vale una possibilità data all'uomo per affrancarsi dai vincoli codificati dal senso comune e liberare la libertà dello spirito dalla banalizzante recita di se stessa. "Il fantasma della libertà" è il manifesto anarchico di Luis Bunuel, che usa la ferrea logica dell'assurdo per minare le certezze consolidate dell'ordine costituito. La glorificazione del surreale per una rivitalizzante cerimonia iconoclasta. Jean-Claude Brialy, Julien Bertheau, Milena Vukotic, Adriana Asti, Michel Lonsdale, Adolfo Celi, Jean Rochefort, Monica Vitti, Michel Piccoli, tutti danno un volto all'inaudita plausibilità della vita e tutti sono partecipi di questa divertita sagra degli ossimori. Un capolavoro di irridente genialità. L'ennesimo di un maestro. Uno dei film più limpidi e divertenti del tardo Buñuel, che recupera una acredine inconciliata insieme ad una olimpica semplicità.
Kapu
https://mega.co.nz/#!o4MHxQaI!YQbf3VDKs6u305V3sso0O1MAFzcJi9sE__ul-LTvLaM
RispondiElimina